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siamo una famiglia di 2 umani e 7 canidi, una volta parla l'uno, una volta l'altra.

28 febbraio 2013

Amici Cani - Jolly


Fino all’età di 32 anni e mezzo non avevo mai avuto un cane mio, per mille motivi che non sto ora ad elencare, ma fin da piccola avevo un grande amore per questi meravigliosi animali. Nel corso della vita, comunque, ho avuto a che fare con vari cani, per periodi più o meno brevi, cani che sono rimasti e per sempre rimarranno nel mio cuore. Uno di questi cani era Jolly, il cane del vicino di casa in Alto Adige.
Suddetto vicino ogni anno andava (e forse tutt'ora va) in vacanza in Thailandia, per tre settimane.. Aveva conosciuto una ragazza thailandese, la quale alla fine è venuta con lui nel paesino tirolese. L'uomo stava tutto il giorno fuori casa per lavoro, quindi aveva deciso di regalare alla sua fidanzata un cane per farle compagnia, un cucciolo di Collie. L'hanno chiamato Jolly.
Quando ho conosciuto Jolly lui aveva già un paio di anni, e la sua umana se n'era andata, si era lasciata con il mio vicino di casa ed era tornata in Thailandia senza portarsi dietro Jolly, il cane che le era stato accanto ogni momento. Il vicino di casa, che per comodità chiameremo Franz, amava molto Jolly, il problema era che lui stava fuori casa tante ore al giorno, e il cane rimaneva solo. Jolly non era stato abituato a stare in mezzo alle persone, quindi Franz non poteva portarselo dietro, perché il cane non ne voleva sapere di entrare in locali che non erano casa sua, non dava confidenza alle persone, non si sentiva a suo agio. Di conseguenza Jolly rimaneva a casa sua, da solo, per giornate intere, e spesso piangeva e ululava, soffriva la solitudine
Ai tempi anche mia sorella aveva un cane, e allora io, che ero da poco rientrata in patria dall'Inghilterra, ho chiesto a Franz se potevo portarmi anche Jolly, quando andavo a passeggio con il cane di mia sorella. Franz era felice di questa mia proposta, mi ha consegnato le chiavi di casa sua, e da quel momento, ogni giorno, a volte anche due volte al giorno, andavo a prendere Jolly e andavamo per boschi, io, il Westie di mia sorella, Jolly, e spesso c'erano anche mia madre e mia sorella. Era un periodo felice per Jolly, era diventato un cane allegro e giocherellone, non piangeva e non ululava più.
Un giorno, riportando indietro Jolly, incontrai Franz, il quale mi disse: "Senti, fra pochi giorni parto di nuovo per la Thailandia, per 3 settimane, quindi non ci sarà bisogno che porti Jolly a spasso." Io: "E lui dove andrà?" "Lo porto alla solita pensione per cani." "Ah ... ma a lui piace, la pensione?" "Veramente no. E' un posto molto bello, trattano i cani da dio, ma sai com'è Jolly ... di solito non mangia praticamente nulla per tutto il tempo, si deprime ... ma che posso fare, non me lo posso portare dietro." Beh, è finita che ho chiesto il permesso a casa mia e, dopo averlo ottenuto, ho proposto a Franz di tenere Jolly con me per 3 settimane. Franz ne era felice, naturalmente. 

Arrivò il grande giorno, e Franz mi portò il letto di Jolly, "Perché lui non dorme se non nel suo letto. Anzi, speriamo che entri in casa, sai che lui non entra da nessuna parte che non sia casa sua ..." Salimmo, quindi, il letto di Jolly in casa, un letto bellissimo, fatto a mano, in legno, tutto intagliato, con un materasso vero e proprio, e anche un cuscino. Poi andammo a prendere Jolly, il quale esitò poco ad entrare in casa. E anche la questione  del letto era da riscrivere, visto che, in 3 settimane, Jolly non ci ha mai dormito ... indovinate un po'? Dormiva accanto al mio letto, sul tappeto per terra.
Furono 3 settimane bellissime, per Jolly, ma anche per me, era come se finalmente avessi un cane tutto mio. Ore e ore di passeggiate, corse, giochi, coccole, penniche insieme ...
Quando Franz tornò dalla sua vacanza per me fu un momento triste,  e Jolly per qualche minuto esitò a seguire il suo umano a casa. Franz ci rimase un poco male, ma ammirò il pelo lucido e pettinato del suo cane, il suo atteggiamento allegro, il suo sguardo vivace.
E niente, il tempo continuò a passare, e dopo un po' io partii di nuovo per l'estero.
Mia madre continuò a portarsi Jolly in passeggiata, ma non era più la stessa cosa. Jolly tornò a soffrire la solitudine ... Ogni volta che io venivo in vacanza passavo tempo con lui, e ogni volta che partivo di nuovo lasciavo anche un pezzetto di cuore.
Dopo anni, Jolly ormai era anziano, lui si ammalò, gli vennero dei tumori, alcuni dei quali inoperabili, e alla fine, Franz lo fece addormentare.
Ecco, Jolly è uno di quei cani che non dimenticherò mai, uno di quei cani che, ogni volta che lo penso, mi fa spuntare un sorriso, ma anche una lacrima, e, lo devo confessare, un piccolo senso di colpa, per non aver potuto essergli più vicina, per più tempo. Uno di quei cani che ho tanto amato, anche se non era il mio cane ... uno di quei cani che era un amico e che avrà per sempre il suo posto nel mio cuore