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siamo una famiglia di 2 umani e 7 canidi, una volta parla l'uno, una volta l'altra.

23 settembre 2013

conforto

Nella vita di ognuno ci sono piccoli e grandi drammi, e così anche nella mia. Ci sono i momenti, ma anche periodi interi che ti consumano, ti fanno soffrire, cose che non vuoi e non riesci a condividere con nessuno, dolori così forti che ti rendono muta, ti bloccano le parole dentro la testa impedendogli di trovare la strada per uscire fuori.
Avere un cane non risolve i problemi della vita, non cancella i dolori, non cura le ferite ... ma un cane a volte riesce a darti quello che niente e nessun altro può darti in quel momento: un po' di conforto



16 settembre 2013

in barba al meteo ...

Notte con grande temporale. Fulmini che illuminano la notte a giorno, tuoni rombanti e pioggia scrosciante. Maske, come suo solito, rintanata nel suo "angolino della paura", Bianca affacciata al balconcino che guarda dubbiosa il mondo notturno temporalesco.
Le dico “Bah, mi sa che stanotte salta la passeggiata, se piove così forte!” e lei quasi-quasi è d’accordo con me, si mette comoda sul lettone e chiude gli occhi.
Preparo la pappa per tutti, e tutti mangiano, perché anche se Poldo e Dumbo hanno il terrore dei tuoni, basta che c’è Mami e tutto va bene. Coccole, un po’ di gioco, nel frattempo il temporale pare allontanarsi, la pioggia è meno battente, ma continua a cadere ... “Che facciamo?”, dico alle belve ... e visto che, se vogliono, i cani sanno farsi capire benissimo, si allineano tutti dietro al cancello scodinzolanti e guardandomi fissa. Tanto per evitare malintesi, Bianca infila il muso dentro il borsone dove tengo pettorine e guinzagli ... “Va bene, avventuriamoci, allora!”














Infilo la mia giacca anti-pioggia, chiudo bene il cappuccio e partiamo. Qualcuno ci deve voler bene, però, perché dopo i primi 100 metri, improvvisamente, smette di piovere. Lampi e tuoni continuano in lontananza, ma non ci disturbano, anzi, danno un’atmosfera pittoresca. E’ bello passeggiare dopo un temporale, l’aria è fresca e sa di pulito, gli odori sono esaltati e i tartufi delle belve hanno un gran da fare. Inoltre, in giro si sono create pozzanghere grandi quanto piccoli laghi, è divertentissimo giocarci dentro e bagnarsi dalle zampe fino alle punte delle orecchie e della coda, è ancora più divertente fare splish-splash per inzuppare anche la mami e spingerla ad emettere gridolini divertiti ... 
Sulla via del ritorno, come spesso accade, incontriamo la macchina della vigilanza notturna, ormai ci conoscono bene e rallentano sempre per salutarci. Stavolta si fermano, abbassano il finestrino della macchina e ridendo chiedono ”Ma voi siete in giro anche con questo tempaccio?” e io rispondo “Certamente sì, la natura chiama a prescindere dal tempo :D. E poi siamo fortunati, ha smesso di piovere!” A malapena faccio in tempo a finire la frase che, senza avvertimento, viene giù un acquazzone come dio comanda, all'improvviso e inzuppandoci nel giro di due secondi due. Il vigilante alla guida esclama "Mi dispiace, se non avessi tutti questi cani ti darei un passaggio a casa!" Io: "Se non avessi tutti questi cani è poco probabile che sarei in giro a quest'ora e con un temporale in corso. Ma non si preoccupi, tanto eravamo già bagnati, perché abbiamo giocato nelle pozzanghere." Ho il dubbio se quell'espressione sul volto del vigilante indicasse stupore, divertimento oppure "questa è pazza!" Poco importa. Chi non l'ha mai provato non sa quanto può essere divertente correre sotto la pioggia, ridere e giocare, con i cani che si trattengono nella corsa, perché la loro umana è tanto lenta rispetto a loro, ma non per questo possono lasciarla indietro, da sola, sotto la pioggia, l'aspettano divertiti, saltellanti. 


Chi non l'ha provato non può sapere quanto è bello tornare a casa, essere asciugati e buttarsi su calde coperte, non può sapere quanti si dorme bene con quel caldo torpore e la soddisfatta stanchezza. Chi non l'ha provato non può sapere che girare con un gruppo di cuccioloni non solo è un dovere, ma un grande piacere terapeutico, in barba al meteo.

17 agosto 2013

Ho raccontato una storia

C'è questo ragazzino, di 10 anni circa. Un ragazzino taciturno, a prima impressione "un po' strano".  Ha una sorellina di 2 anni. Sorellastra, veramente, ed è questo il problema. Hanno la stessa mamma, ma non lo stesso papà. Il ragazzino è il figliastro di un conoscente, per questo so che il ragazzino non ha un buon rapporto con la sorellina, è geloso. Tutti cercano di fargli capire che non ne ha motivo, ma che ne sappiamo noi cosa pensa un ragazzino di 10 anni, come percepisce le cose? Ho scambiato due chiacchiere con lui, un po' di tempo fa. Non so perché, forse perché lui era in disparte e mi guardava, forse vedeva che io, diversamente da altri, non mi concentravo sulla sorellina, su che bimba bellissima fosse (lo è, senza dubbio). Il ragazzino mi sorrise, e io risposi al sorriso e iniziai a parlargli. Io non ho molti argomenti di conversazione, con un ragazzino, poi ... Quindi gli feci una domanda inevitabile: "Ti piacciono gli animali?" Lui: "Sì, mi piacciono soprattutto i cani." Ecco fatto! Chiacchierammo un po' di cani, gli raccontai dei Pupi, ovviamente, gli feci vedere le loro foto che porto sempre nel portafoglio. Vedendo la foto di Bianca il ragazzino disse: "Che bello questo cane, sembra che ci stia guardando dritto negli occhi!". Allora accanto alla foto di Bianca misi quella di Maske e gli raccontai una storia.

Gli ho raccontato che Bianca e Maske sono sorelle. Bianca è la sorella maggiore, Maske è la sorellina. Realmente non hanno nemmeno la stessa madre, figuriamoci lo stesso padre, ma sai una cosa?  A loro non interessa. Bianca ha deciso che il suo compito è fare la sorella maggiore, con tutto ciò che comporta: di Gli ho raccontato che Maske è una cagnolina molto dolce, vuole un bene dell'anima a sua sorella maggiore, ma da vera sorella minore sa essere anche rompiscatole, sa essere prepotente. Ma Bianca è la sorellona, è più grande, ha vissuto più esperienze e sa più cose. Lei adora la sua sorellina, con tutti i suoi difetti.
Maske è la cocca di tutti, è la più viziata, ma tutte e due sanno benissimo che noi le amiamo nello stesso identico modo, lo sanno e basta. Le sorelle minori devono poter contare su una cosa: che le sorelle maggiori, nonostante occasionali litigi, nonostante i battibecchi che fanno parte di tutti i rapporti sani e normali, saranno sempre lì a proteggerle, ad aiutarle nel bisogno, a fare comunella contro altri. Sorelle e fratelli esistono per farci stare meglio, una sorellina deve sapere che la sorella maggiore sarà sempre pronta a consolarla, eventualmente a difenderla, se ci fosse un pericolo. Una sorella maggiore veglia su quella piccola, perché le piccole sono a volte ancora un po' stupidine, a volte non sanno bene quello che fanno, quindi serve pazienza e calma, hanno bisogno di più attenzioni, non vuol dire che vengono amate di più. 
Maske, prima di guardare a noi, i suoi umani, guarda a Bianca, la sua roccia, la sua protettrice, la sua compagna di giochi, sempre pronta a difenderla, a consolarla, a coccolarla.
Perché essere sorelle significa non essere mai sole.

Ho raccontato una storia, poi ho salutato il ragazzino. Non ci siamo più rivisti fino all'altro giorno. L'ho visto da lontano, che camminava mano nella mano con la sua sorellina. A distanza ci siamo salutati con un cenno della mano e un sorriso. E quando la sorellina è inciampata, il fratello maggiore l'ha presa in braccio.
Una storia, tutto qui

10 aprile 2013

E SONO TRE!

Sembra ieri che siete nati, piccoli pupetti, e invece sono passati tre anni. Siete diventati grandi e grossi, siete adulti, ormai, ma per me sarete sempre i cuccioli, i piccoli di casa. Quando eravate piccini non vedevo l'ora che cresceste, perché diciamolo, i cuccioletti sono tanto carini, ma danno lavoro infinito, e combinano un sacco di guai. Infatti siete diventati degli splendidi cani adulti. I guai sono diminuiti tanto, e la gioia si è moltiplicata.   Faccio tanti sacrifici, e non posso far finta che, visto che li faccio per voi, non siano realmente sacrifici, perché lo sono eccome, anche tanti, ma in fondo sono contenta così.
Mi avete insegnato tanto, mi avete fatto capire che non è una vergogna mostrare i propri sentimenti, che il contatto fisico è bello, che uno sguardo, un gesto può dire più di mille parole.
Da voi ho imparato ad apprezzare le cose semplici, ho imparato che non è sempre necessario spiegare tutto, che si possono accettare molte cose con un sorriso, per semplice fiducia e amore.
Ho anche imparato che la pazienza è davvero la virtù dei forti, perché tante volte vorrei appendervi per le code, finché non guardo i vostri musi sorridenti, e le code ancora più sorridenti.
Siete il mio conforto, i miei migliori amici, siete la mia Famiglia.


Quindi auguri, Poldo, mio cucciolo grosso fuori e piccino dentro, cane complicato, a volte difficile, ma così tanto legato a me, così sensibile ai miei stati d’animo, così coccolone. Anche così buffo, quando sorridi e il sorriso arriva fin dentro i tuoi occhi, con quell'espressione un po' ebete che mi fa impazzire.




Auguri, Dumbo, il mio Principe, tanto schivo, ma anche dolcissimo; per la gioia e per l’entusiasmo non muovi solo la coda, ma muovi tutto il corpo, freneticamente, e dall’emozione emetti quei piccoli versetti strozzati. Mio piccolo atleta, che invece di camminare sembri danzare, come se camminassi sulle punte delle zampe, come se fossi leggero come una piuma.




Auguri, piccola Nikita, così timida e dolce, ma con una voce profonda e denti da squalo, che usi per sgranocchiare un po' tutto ciò che ti capita a tiro. Con quella tua testolina minuta, e quei disegni neri attorno agli occhi che ti danno quell'aria perennemente afflitta, che fanno intenerire chiunque ti guardi. Mia cucciola un po' storta, che inclini la testa con fare interrogativo, e guardi con due occhioni color nocciola che mi fanno sciogliere come il burro.

Auguri, Dolly, principessa bella come il sole, allegra e vivace, di un'intelligenza sopraffina. Mio piccolo genio, furba come il diavolo e cocciuta come un mulo, ma il cane più bravo del mondo quando presa con le buone. Certe volte scocciante, ma con tale simpatia che non si riesce a non sorriderti. Sei la mia piccola pastorella, sempre vicina al gregge.  



E infine auguri anche a te, Bruto, il mio cucciolo serio e malinconico, pigro e dipendente di coccole, che appena ti abbraccio ti sciogli e ti lasci scivolare a terra. Goloso all'inverosimile venderesti la tua anima per un biscotto. A volte un po' solitario, sembri pacato e imperturbabile, ma sei sempre in prima linea per controllare e proteggere la tua famiglia. 


Auguri, miei cuccioli, miei angeli, mia gioia infinita, miei raggi di sole nei momenti bui, allegria dei momenti di gioco.



7 aprile 2013

l'educazione è importante

Quel poco di educazione che i miei cani hanno ricevuto, l'hanno ricevuto da me. Spesso mi sono sentita dire che non li ho saputi educare come si deve, ed è anche vero, per due motivi principali: primo, io non avevo mai avuto un cane mio, non avevo esperienza, l'unica cosa che avevo a disposizione erano il mio istinto, il mio amore, e la volontà di osservare molto attentamente i cani stessi. Secondo, i miei cani sono in 7, e nessuno può affermare che è facile educare 7 cani. Anzi, forse dovrei dire 6 cani, perché Bianca era già adulta, quando l'ho incontrata, aveva un carattere già più o meno formato, e lei era già educata di suo. Comunque, educare 6 cuccioli non è cosa da poco, e non potevo permettermi un educatore per tutti loro. Ho fatto quel che potevo, e onestamente vedo cani molto più maleducati dei miei, in giro.
Credo di aver insegnato ai miei cani le cose fondamentali: il NO, il VIENI, il FERMO. Okay, i comandi non sempre vengono rispettati, o almeno non subito, ma questo non è una tragedia. I miei cani rispondono al SEDUTO, perché a volte serve, visto che loro sono tanti, quindi non ci deve essere ressa, quando è il momento della distribuzione delle ciotole, o del biscotto, o quando vengono messi pettorine e guinzagli per l'uscita. Realmente loro danno anche la zampa, su richiesta, ma questa è una cosa che si sono insegnati da soli, forse imitandosi fra di loro, perché a me non ha mai interessato che mi dessero la zampa. Realmente a me nemmeno interessa se stanno seduti, in piedi o sdraiati, mentre mi fermo per strada a parlare con qualcuno, basta che stiano fermi e non tirino al guinzaglio. E hanno imparato a rispettare le persone, a non essere invadenti con chi non conoscono.
Hanno anche imparato che uscire e gironzolare per il mondo da soli NON SI FA, e questo per me è una delle conquiste più grandi, ma anche una delle cose per me più importanti, essendo io una mami umana molto ansiosa, ma anche una persona che di cattiverie contro gli animali ne ha viste e sentite tante. Ora vi voglio raccontare  un aneddoto, che forse farà capire che in fondo non ho poi fatto così male il mio lavoro di educazione:
Premetto che ogni tanto succede che a casa qualcuno è un po' distratto, e lascia il cancelletto socchiuso ... quindi succede che Dolly lo sa aprire, e succede che lei esce fuori, in strada, seguita dal fratello Bruto. Non si allontanano di molto, vanno vicino a casa nostra, dove ci sono delle case in costruzione, e dove c'è la campagna. Poi tornano a casa subito, Dolly perché ha l'animo (e i geni) del cane pastore, quindi non si allontana mai troppo, da sola, e Bruto perché sa che più in là è territorio di altri cani, e Bruto difende il suo territorio con impegno, ma ha altrettanto rispetto per i territori altrui.
Un giorno, come ogni giorno, mi alzo, mi preparo il caffé e scendo in terrazza per gustarmelo, in compagnia dei cani. Mi affaccio dal terrazzo, per salutare anche Dolly e Bruto, che stanno al piano terra. Appena saluto, Dolly fa una cosa strana: abbassa la testa, e si infila nella sua cuccia, senza salutarmi con la consueta allegria e gioia. "Hmmmm", penso, "cosa avrà combinato mai?" Decido di scendere e controllare, per capire come mai Dolly si sentisse in colpa. Non trovo buche scavate dove non devono essere scavate, non trovo niente fuori posto, non trovo cose fatte a pezzi ... boh, un mistero. Faccio le solite carezze, Dolly non si vede rimproverata, quindi tutto torna normale. 
MA ... il paese è piccolo, la gente mormora ... 
Vado in paese, a comprare le sigarette, e il tabaccaio mi dice "Sai, stamattina c'erano due dei tuoi cani che gironzolavano davanti casa vostra. Li ho fatti entrare e ho chiuso il cancello, sai com'è, se passa qualcuno potrebbe spaventarsi, non conoscendoli, oppure possono essere investiti, se rimangono per strada!" ECCO COS'ERA! I due delinquenti erano usciti senza permesso. Ringrazio il tabaccaio per averli rimessi al sicuro e torno a casa.  Per strada incontro un amico, che mi ferma e mi dice "Sai, stamattina ho visto Dolly e Bruto che gironzolavano qua vicino, quando sono tornato, dopo 15 minuti, erano di nuovo a casa, però!" Hmmm, certo, prima di ubbidire al tabaccaio si erano fatti il loro giretto, quindi, ecco perché hanno ascoltato il tizio che alla fine conoscono solo superficialmente! Comunque, arrivo a casa, ma prima che potessi entrare la vicina di casa mi viene incontro e mi dice "Ahahaha, sai, stamattina Dolly è venuta a trovarmi!" Io: "Cosa? In che senso, è venuta a trovarti?" "Eh, ero in cucina, quando ad un certo punto HO SENTITO BUSSARE ALLA PORTA! Ho aperto, e mi sono trovata Dolly seduta sullo zerbino, che mi guardava e sorrideva. Il fratello era giù in cortile, seduto anche lui, ad aspettare la sorella, lui non è voluto salire." "Ah, ecco ... ehm ... scusa, ti hanno disturbato?" "Ma no! Mi ha fatto piacere, sai, l'ho coccolata un po', poi se n'è andata."
E' vero, i miei cani non sono educatissimi, abbaiano spesso quando non dovrebbero, non sempre pendono dalle mie labbra per eseguire ogni singolo comando all'istante ... Ma sfido chiunque a competere con la cortesia dei miei cani! I vostri, per caso, bussano alle porte prima di entrare, eh?!



28 febbraio 2013

Amici Cani - Jolly


Fino all’età di 32 anni e mezzo non avevo mai avuto un cane mio, per mille motivi che non sto ora ad elencare, ma fin da piccola avevo un grande amore per questi meravigliosi animali. Nel corso della vita, comunque, ho avuto a che fare con vari cani, per periodi più o meno brevi, cani che sono rimasti e per sempre rimarranno nel mio cuore. Uno di questi cani era Jolly, il cane del vicino di casa in Alto Adige.
Suddetto vicino ogni anno andava (e forse tutt'ora va) in vacanza in Thailandia, per tre settimane.. Aveva conosciuto una ragazza thailandese, la quale alla fine è venuta con lui nel paesino tirolese. L'uomo stava tutto il giorno fuori casa per lavoro, quindi aveva deciso di regalare alla sua fidanzata un cane per farle compagnia, un cucciolo di Collie. L'hanno chiamato Jolly.
Quando ho conosciuto Jolly lui aveva già un paio di anni, e la sua umana se n'era andata, si era lasciata con il mio vicino di casa ed era tornata in Thailandia senza portarsi dietro Jolly, il cane che le era stato accanto ogni momento. Il vicino di casa, che per comodità chiameremo Franz, amava molto Jolly, il problema era che lui stava fuori casa tante ore al giorno, e il cane rimaneva solo. Jolly non era stato abituato a stare in mezzo alle persone, quindi Franz non poteva portarselo dietro, perché il cane non ne voleva sapere di entrare in locali che non erano casa sua, non dava confidenza alle persone, non si sentiva a suo agio. Di conseguenza Jolly rimaneva a casa sua, da solo, per giornate intere, e spesso piangeva e ululava, soffriva la solitudine
Ai tempi anche mia sorella aveva un cane, e allora io, che ero da poco rientrata in patria dall'Inghilterra, ho chiesto a Franz se potevo portarmi anche Jolly, quando andavo a passeggio con il cane di mia sorella. Franz era felice di questa mia proposta, mi ha consegnato le chiavi di casa sua, e da quel momento, ogni giorno, a volte anche due volte al giorno, andavo a prendere Jolly e andavamo per boschi, io, il Westie di mia sorella, Jolly, e spesso c'erano anche mia madre e mia sorella. Era un periodo felice per Jolly, era diventato un cane allegro e giocherellone, non piangeva e non ululava più.
Un giorno, riportando indietro Jolly, incontrai Franz, il quale mi disse: "Senti, fra pochi giorni parto di nuovo per la Thailandia, per 3 settimane, quindi non ci sarà bisogno che porti Jolly a spasso." Io: "E lui dove andrà?" "Lo porto alla solita pensione per cani." "Ah ... ma a lui piace, la pensione?" "Veramente no. E' un posto molto bello, trattano i cani da dio, ma sai com'è Jolly ... di solito non mangia praticamente nulla per tutto il tempo, si deprime ... ma che posso fare, non me lo posso portare dietro." Beh, è finita che ho chiesto il permesso a casa mia e, dopo averlo ottenuto, ho proposto a Franz di tenere Jolly con me per 3 settimane. Franz ne era felice, naturalmente. 

Arrivò il grande giorno, e Franz mi portò il letto di Jolly, "Perché lui non dorme se non nel suo letto. Anzi, speriamo che entri in casa, sai che lui non entra da nessuna parte che non sia casa sua ..." Salimmo, quindi, il letto di Jolly in casa, un letto bellissimo, fatto a mano, in legno, tutto intagliato, con un materasso vero e proprio, e anche un cuscino. Poi andammo a prendere Jolly, il quale esitò poco ad entrare in casa. E anche la questione  del letto era da riscrivere, visto che, in 3 settimane, Jolly non ci ha mai dormito ... indovinate un po'? Dormiva accanto al mio letto, sul tappeto per terra.
Furono 3 settimane bellissime, per Jolly, ma anche per me, era come se finalmente avessi un cane tutto mio. Ore e ore di passeggiate, corse, giochi, coccole, penniche insieme ...
Quando Franz tornò dalla sua vacanza per me fu un momento triste,  e Jolly per qualche minuto esitò a seguire il suo umano a casa. Franz ci rimase un poco male, ma ammirò il pelo lucido e pettinato del suo cane, il suo atteggiamento allegro, il suo sguardo vivace.
E niente, il tempo continuò a passare, e dopo un po' io partii di nuovo per l'estero.
Mia madre continuò a portarsi Jolly in passeggiata, ma non era più la stessa cosa. Jolly tornò a soffrire la solitudine ... Ogni volta che io venivo in vacanza passavo tempo con lui, e ogni volta che partivo di nuovo lasciavo anche un pezzetto di cuore.
Dopo anni, Jolly ormai era anziano, lui si ammalò, gli vennero dei tumori, alcuni dei quali inoperabili, e alla fine, Franz lo fece addormentare.
Ecco, Jolly è uno di quei cani che non dimenticherò mai, uno di quei cani che, ogni volta che lo penso, mi fa spuntare un sorriso, ma anche una lacrima, e, lo devo confessare, un piccolo senso di colpa, per non aver potuto essergli più vicina, per più tempo. Uno di quei cani che ho tanto amato, anche se non era il mio cane ... uno di quei cani che era un amico e che avrà per sempre il suo posto nel mio cuore